IMSA | 24 Ore di Daytona: Porsche difende il successo del 2024, conquistando ancora la vittoria

Una 24H entusiasmante, che regala per il secondo anno consecutivo, il successo a Porsche. Vittoria nel post-gara per United Autosports in LMP2, dopo aver tagliato il traguardo in P2.

Credit: IMSA

Dopo la vittoria dello scorso anno, Porsche, con il team Penske, torna sul gradino più alto del podio alla 24 ore di Daytona, primo round di IMSA.

Ancora una volta, come lo scorso anno, abbiamo visto Porsche trionfare a Daytona con una gara ricca di colpi di scena che sembrava destinata a concludersi con addirittura una doppietta da parte della casa tedesca, ma a 5 minuti dal termine Tom Blomqvist sulla sua Acura #60 ha portato a termine un sorpasso sulla #6 di Matt Campbell guadagnandosi la seconda posizione.


La corsa è stata combattuta fin dalle prime fasi, con una BMW in forma, capace di creare vantaggio sulla Acura #93 partita dalla seconda piazzola. Parte male Cadillac, che raccoglie poco da questa 24 ore, un misero quinto posto della #10 come miglior risultato. Soltanto nona, invece, la #31 di Whelen, riparata in seguito ad un cedimento della sospensione posteriore che l’ha fatta finire in barriera alla parabolica, mentre si è ritirata la #40 di Wayne Taylor Racing a seguito di un grave incidente avvenuto nella sera, che ha coinvolto le LMP2 #73 di Pratt Miller e #2 di United Autosport e le GTD PRO #9 di Pfaff e #48 Paul Miller Racing.

Grande delusione per la Lamborghini che nella sua prima gara a Daytona, è costretta al ritiro per un problema al sistema di raffreddamento dopo soltanto un’ora. Anche la Acura #93 di Meyer Shank ha avuto a che fare con problemi meccanici: nelle prime fasi di gara è infatti stata costretta a rallentare il passo per poi essere riparata dai meccanici in garage a causa di un problema alla sospensione posteriore sinistra.


Nella notte non sono mancate le interruzioni causate da Full Course Yellow e Safety Car dove, seppur con una penalità della #6, Porsche ha mantenuto le due vetture in testa alla corsa per la maggior parte del tempo. La vettura è infatti stata al comando per un totale di 517 giri su 781 completati, 307 dei quali condotti dalla numero #7.

Senza ombra di dubbio, Porsche è stata la vettura favorita alla vittoria, ma nessuno si sarebbe mai aspettato una vettura cosi in forma e capace di contrastare gli attacchi di BMW e Acura.


LE ALTRE CLASSI


In classe LMP2 è la vettura #8 di Tower Motorsports a tagliare per prima il traguardo, dopo una sfida “all’ultimo rimasto”, poiché non sono mancati incidenti e rotture, per Bourdais, alla guida della vettura, questa sarebbe stata la terza vittoria ottenuta in tre categorie differenti, la prima in classifica Overall nel 2014, la seconda nel 2017 con le GTLM e ora in LMP2.

Tuttavia alla vettura #8 è stata tolta la vittoria, a causa di un’inflazione tecnica, resa nota il mercoledì successivo alla corsa: automaticamente il successo va a United Autosports #22 (Allen/Di Resta/Goldburg/Lindh), giunti in seconda piazza alla bandiera a scacchi, andando, per altro a imprezisire ulteriormente la bacheca, già ricca del team anglo-americano. Si tratta inoltre della seconda vittoria per Allen, mentre è il primo sigillo per gli altri 3 piloti dell’equipaggio.


Due anni fa, Ford annunciava la nascita del programma corse, un anno fa il suo debutto in pista, e dopo una manciata di gare sfortunate, finalmente la Mustang GT3 ottiene la sua prima vittoria in perfetto stile americano: Christopher Mies, Frederic Vervisch e Dennis Olsen in classe GTD PRO hanno condotto alla vittoria la #65 in maniera impeccabile con un incredibile duello nel finale con la Corvette #3 di Pratt miller. Perde una grande occasione la Corvette #4 di Milner, protagonista di uno spiacevole incidente con la BMW #1 di De Philippi, nel quale perde parte del paraurti posteriore e per il quale sarà costretto ad un pit stop: episodio che non va a genio a Milner il quale decide di congratularsi con l’avversario esponendo il terzo dito fuori dal finestrino. Una scena sicuramente buffa, che rimarrà nella storia di questa corsa.


Ancora America anche in classe GTD con la Corvette #13 di AWA, che si porta a casa il gradino più alto del podio. Matt Bell si è ritrovato a dover rimontare dopo essere stato colpito nell’ultima ripartenza finendo in quarta posizione. Il pilota ha poi raggiunto e superato la Aston Martin di Mattia Drudi a circa un quarto d’ora dalla fine. Anche la Porsche #120 di Wright Motorsport è stata capace di una grande rimonta, con un ultimo stint di Guven che li ha portati dalla quinta alla seconda posizione. Chiude in terza posizione la Aston #27 inseguita dalla Mercedes AMG GT3 #57 di Winward Racing.


Quest’anno i piloti ci hanno regalato una delle 24H più combattute degli ultimi anni, piena di sorpassi, incidenti, duelli e colpi di scena, ma anche divertenti siparietti come l’episodio avvenuto tra Milner e De Philippi o l’errore di Vanthoor nei box con la BMW. Questa gara ci fa sperare in un campionato molto combattuto, con almeno tre diverse vetture in lotta per la vittoria in ogni gara, soprattutto in classe GTP dove il margine tra BMW, Cadillac, Acura e Porsche è molto ristretto.

A cura di:

Dennis Mattetti