IMSA | 12 Ore di Sebring: Tandy va a caccia della Tripla Corona
Il pilota Porsche, reduce dal trionfo a Daytona, insegue un’impresa riuscita finora a pochi nel panorama delle competizioni di lunga durata
È sicuramente iniziato nel migliore dei modi il 2025 di Nick Tandy: il quarantenne britannico, al volante della 963 n. 7 di Porsche Penske Motorsport, ha infatti conquistato insieme ai compagni di equipaggio Felipe Nasr e Laurens Vanthoor il successo nella classica di 24 Ore che si tiene solitamente nell’ultimo weekend di gennaio al Daytona International Speedway. Un’affermazione che l’ha reso il primo pilota nella storia del motorsport a portarsi a casa le quattro più importanti gare automobilistiche del Pianeta, che durano tanto quanto una rotazione terrestre: la 24 Ore di Le Mans (vinta nel 2015), la 24 Ore del Nurburgring (che si è aggiudicato nel 2018), la 24 Ore di Spa (fatta sua nel 2020) e appunto la 24 Ore di Daytona (nel 2025).
Ma a Nick resta forse un altro prestigiosissimo traguardo da raggiungere per essere ulteriormente consacrato: la cosiddetta Tripla Corona dell’Endurance.
Si parla non di rado della Tripla Corona del Motorsport, che consiste nell’aver vinto sia il Gran Premio di Monaco (o in alternativa il campionato mondiale di Formula 1), che la 500 Miglia di Indianapolis e la 24 Ore di Le Mans. Esiste però anche un riconoscimento analogo, che si focalizza maggiormente sulle corse di lunga durata ed è chiamato – come detto – Tripla Corona dell’Endurance. Per completare questo “percorso” occorre imporsi non solo nella celeberrima maratona francese, ma anche nella 24 Ore di Daytona e nella 12 Ore di Sebring.
Ad oggi i piloti che sono riusciti a realizzare questa sensazionale “tripletta” sono solamente 12:
· Phil Hill, vincitore a Daytona nel 1964 (la gara quell’anno si svolse sulla distanza di 2000 km), a Sebring nel 1958, 1959 e 1961 e a Le Mans nel 1958, 1961 e 1962;
· Dan Gurney, vincitore a Daytona nel 1962 (la gara di quella edizione – la prima tra l’altro – durò “appena” 3 ore), a Sebring nel 1959 e a Le Mans nel 1967;
· Hans Herrmann, vincitore a Daytona nel 1968, a Sebring nel 1960 e 1968 e a Le Mans nel 1970;
· Jackie Oliver, vincitore a Daytona nel 1971, a Sebring nel 1969 e a Le Mans nello stesso anno;
· Jacky Ickx, vincitore a Daytona nel 1972 (edizione accorciata a sole 6 ore a causa della crisi petrolifera), a Sebring nel 1969 e 1972 e a Le Mans in ben sei occasioni (nel 1969, dal 1975 al 1977, nel 1981 e 1982);
· Hurley Haywood, vincitore della 24 Ore di Daytona nel 1973, 1975, 1977, 1979 e 1991 (i suoi cinque trionfi rappresentano attualmente un record condiviso con Scott Pruett), della 12 Ore di Sebring nel 1973 e 1981 e della 24 Ore di Le Mans nel 1977, 1983 e 1994;
· A. J. Foyt, vincitore a Daytona nel 1985, a Sebring nel 1983 e 1985 e a Le Mans nel 1967;
· Al Holbert, vincitore a Daytona nel 1986 e 1987, a Sebring nel 1986 e 1987 e a Le Mans nel 1983, 1986 e 1987 (lui e Haywood restano gli unici ad aver conquistato più di una volta ognuna delle tre classiche dell’endurance);
· Andy Wallace, vincitore a Daytona nel 1990, 1997 e 1999, a Sebring nel 1992 e 1993 e a Le Mans nel 1988;
· Mauro Baldi, vincitore a Daytona nel 1998 e 2002, a Sebring nel 1998 e a Le Mans nel 1994;
· Marco Werner, vincitore a Daytona nel 1995, a Sebring nel 2003, 2005 e 2007 e a Le Mans dal 2005 al 2007;
· Timo Bernhard, vincitore a Daytona nel 2003, a Sebring nel 2008 e a Le Mans nel 2010 e 2017.
È doveroso comunque precisare che la bacheca di Nick Tandy già contiene tre vittorie alla 12 Ore di Sebring, ottenute consecutivamente dal 2018 al 2020. Si è però trattato di “semplici” successi di classe, arrivati in un periodo in cui Porsche (di cui il nativo di Bedford è quasi ininterrottamente pilota ufficiale dal 2013) aveva ridotto il proprio impegno alle sole categorie GT.
Nell’elenco di cui sopra si tiene ovviamente conto soltanto delle affermazioni assolute, dunque Tandy, per diventare il tredicesimo componente di quella cerchia ancora molto ristretta, sarà “costretto” a concludere la gara in programma questo sabato al Sebring International Raceway in cima alla classifica generale (quella che comprende cioè tutte le classi).
Le statistiche non sembrano più di tanto dalla sua parte, dal momento che l’ultima volta che la medesima vettura ha conquistato la vittoria assoluta a Daytona e Sebring nell’arco di meno di due mesi è stata nel 2017. Tuttavia Nick, oltre naturalmente al suo talento e alla sua esperienza, potrà di nuovo affidarsi a compagni del calibro di Felipe Nasr e Laurens Vanthoor per provare a infrangere questo piccolo tabù e scrivere un’altra pagina indelebile di storia personale e del Motorsport.
A cura di:
Fabrizio Donatelli