INTERVISTA | Daniel Mancinelli: "Fiducioso, ma sarà dura in Bahrain"

Ai nostri microfoni il pilota FIA WEC (classe GT3) della Aston Martin del team Heart of Racing #27 in corsa per il secondo posto nel Mondiale

Credit: Clement Luck/DPPI

Abbiamo avuto l’onore di avere ai nostri microfoni Daniel Mancinelli, protagonista indiscusso del FIA World Endurance Championship 2024, nel quale tra circa un mesetto, nell’ultima tappa in Bahrain, si giocherà il secondo posto finale in GT3, dopo il titolo assegnato in Giappone a Pure Rxcing #92.


Con il nostro portacolori, quest’anno impegnato in equipaggio con Ian James e Alex Riberas sull’Aston Martin del team Heart of Racing #27, abbiamo innanzitutto snocciolato la questione attuale: la preparazione ed il lavoro per una gara così decisiva come quella del Bahrain (1-2 Novembre prossimi), quindi il favoloso successo al Circuit of The Americas, ma anche il percorso dal kart fino ad oggi.

Qui sotto la parte iniziale della nostra intervista.


Ciao Daniel, partiamo subito dall’attualità: come stai affrontando la preparazione per il Bahrain?


La preparazione è molto intesa, con allenamento al simulatore, di cui sono dotato a casa ed in collegamento con il team proviamo diverse soluzioni tecniche che potremo poi adoperare nell’ultima gara in Bahrain.


A livello fisico, invece un’attenta preparazione atletica, anche per affrontare il caldo, che là ce n’è sarà abbastanza. La gara sarà di 8 ore, saremo sempre 3 piloti, perciò ci saranno dei turni in più di guida, rispetto alle consuete 6 Ore di gara, di cui il format del WEC è composto, esclusa chiaramente la 24 Ore di Le Mans.


Cosa ti aspetti dal Bahrain, considerando appunto le temperature elevate? Come affronterai quella gara?


Sono abbastanza fiducioso: ci abbiamo già corso per la prima volta lo scorso anno, anche se con una vettura diversa, ovvero la Aston Martin Vantage GTE. Quest’anno corriamo con la Aston Martin Vantage GT3, come da regolamento, specifica GT3: sono piccole differenze, ma comunque sostanziali a livello di aerodinamica e sospensioni della vettura.


A livello tecnico la nostra auto è molto gentile sul consumo gomme, quindi ad elevate temperature, spesso gli pneumatici soffrono molto in termini di usura lo stint di gara, però la nostra macchina su quello ha un piccolo vantaggio.

Sarà dura a livello fisico, ma anche a livello mentale. Corriamo assieme alle Hypercar, che sono vetture decisamente più performanti: vanno mediamente 10 secondi più forte al giro e quindi dovremo gestire anche i sorpassi e i doppiaggi con quelle vetture. Saremo sempre 36 vetture: 18 Hypercar e 18 GT3.


Siete a pochi punti dal secondo classificato: quale pensi sarà il fattore determinante per diventare vice-campione del mondo? Considerando il caldo, la sabbia che può dare fastidio…


Non sarà facile, i nostri avversari sono agguerriti. Ormai la Porsche #92 del team Manthey ha vinto matematicamente il campionato in Giappone, perciò noi, la BMW #31 del Team WRT e l’altra Porsche #91 ci giochiamo la seconda posizione.


Non dobbiamo fare errori, dobbiamo essere precisi, costanti e sicuramente l’affidabilità della vettura sarà importante: di solito è un punto forte di Aston Martin, quindi ce la giocheremo sicuramente. Non sarà facile, ma daremo il 110% per la piazza d’onore nel Campionato del Mondo Endurance 2024.


Ti chiedo se vi aspettavate di essere così competitivi e di arrivare a giocarsi le prime posizioni della classifica all'ultimo round. 


Sapevamo di essere un ottimo equipaggio, ovvero io, Alex ed Ian. Sapevamo di potercela giocare e devo dire che il team Heart of Racing è una garanzia: siamo riusciti sempre ad essere al Top, grazie al lavoro sulle strategie, all'aspetto tecnico, alla preparazione della vettura. 


Dobbiamo sicuramente tanto a loro se stiamo lottando per la piazza d'onore in campionato. Alcuni piccoli errori a Le Mans, l'incidente che ho avuto con l'Hypercar, ci è costato parecchi punti, perciò non ci è stato possibile vincere il campionato. 


Però siamo comunque molto contenti di come è andata questa stagione e daremo il massimo per chiudere al Top nell'ultima gara. 


E poi bisogna dire che da parte tua c'è un anno in più nel Mondiale e quindi questo è importante...


Si, assolutamente! Abbiamo imparato le piste, il format, abbiamo imparato come gestire la vettura e le situazioni difficili con le gomme, che sono un po' limitate: ogni ora non puoi cambiare gomma, ma hai le stesso che utilizzi per almeno due ore.


Perciò diventa importante capire come non stressare troppo gli pneumatici, per i primi 20/30 minuti di gara, di modo da avere la gomma più prestazionale per l'ultima parte di gara per poter attaccare: sono tutti piccoli dettagli, che poi in un campionato del mondo fanno la differenza. 


Come si prepara a livello mentale una gara di durata, ma più nello specifico una gara così importante?


Ci sono degli esercizi da fare che il preparatore ci fa svolgere, per cercare di mantenere la concentrazione al massimo. poi, sicuramente fare uno stile di vita equilibrato, senza troppi stress e quindi l'atmosfera sul campo di gara, attorno al pilota molto famigliare: riesci ad essere più rilassato ed affrontare al meglio 6 o 8 ore di gara o addirittura le 24 Ore nel caso di Le Mans. 


Come giudichi la tua stagione fino a qui: ci sono stati dei momenti nel quale hai pensato che avresti potuto far diversamente? 


Rimpianti a fine stagione ci sono sempre, devo dire però che sono molto contento di come è andata questa stagione e penso che tutto il team sia orgoglioso dei risultati ottenuti. Stiamo parlando di un campionato del mondo, quindi ci sono i migliori tra cui una leggenda come Valentino Rossi, che è nostro avversario, ma corre nel nostro campionato. 


E' bellissimi potersi misurare ad un livello Top. La vittoria che abbiamo ottenuto in Texas, alla 6 Ore di Austin, è stata l'apoteosi di questa stagione ed è motivo di orgoglio per tutto il team. I vari podi a San Paolo e in Qatar, che è stata una bellissima sorpresa nella gara d'apertura, quindi dire molto bene!


Che soddisfazione è stata quella di salire sul gradino più alto del podio in Texas e in casa del vostro team? 


E' stata una gara incredibile, perché era la gara di gara per la nostra squadra, che ha sede a Phoenix, in Arizona e il Texas non è molto lontano. E' stato incredibile salire sul gradino più alto del podio, ascoltare l'inno americano, davanti ai nostri fan... E' stato un vero trionfo, un vero motivo di orgoglio per tutti noi!


Come affrontate questi lunghi viaggi, con il fuso orario... per poter correre?


Non è facile, cerchiamo noi piloti di arrivare un giorno prima nel luogo dove corriamo per abituarci un po' di più al fuso orario ed anche a casa cerchiamo di adattare il nostro orario a quello nel quale andremo a correre, in modo da abituare il nostro corpo un po' più velocemente rispetto a quando si correrà. 


Oltre a Rossi, che hai citato prima, ci sono stati altri avversari difficili da battere? 


Sicuramente il team Porsche Manthey, squadra tedesca molto ben preparata con piloti validissimi. Il team Ferrari AF Corse, che è al top nelle gare GT, anche il team Corvette, che hanno un livello di preparazione altissimo, in generale il livello di tutti nel Mondiale Endurance è molto molto elevato. 


A parte quella al Cota, c'è una gara che vai particolarmente orgoglioso? 


Probabilmente una delle gare più belle è stata quella a Spa-Francorchamps, la mia pista preferita, che è stata nello scorso maggio: ho recuperato parecchie posizioni, ero sesto poi mi sono ritrovato secondo e poi un incidente abbastanza grave, ma senza conseguenze gravi per i piloti ha portato alla sospensione della gara a un'ora/un'ora e mezza dalla fine, perché han dovuto riparare le barriere sul rettilineo...


Siamo stati sfortunati, perché quando hanno interrotto la gara, non avevamo ancora effettuato il pit stop ed eravamo in seconda piazza ed il regolamento dice che viene validato la posizione del giro precedente. Hanno poi deciso di riprendere la gara dopo due ore, perciò è durata pià di 6 ore tra interruzione e ripresa. 


Alla ripresa della gara mi trovavo secondo, ma non avevamo ancora effettuato il pit stop per il cambio gomme e rifornimento del carburante e abbiamo perso parecchie posizioni e alla fine siamo arrivati sesti. E' stata una bella gara, dove mi sono espresso bene, ma poi abbiamo avuto sfortuna e la strategia non ha pagato. 


Hai detto che la tua pista preferita è Spa, invece un circuito che vorresti aggiungere al campionato?


Bella domanda! In Italia ne abbiamo una che è molto bella ed è Imola, ma un'altra pista molto bella è Silverstone, inglese. Penso una pista tra le più belle anche mondiale F1.


Com' è stata Imola, perché è un circuito abbastanza stretto...


Imola è sempre bello, perchè è una pista con tanta storia, molto tecnica, con dei sali scendi. In effetti il tracciato è un pochino stretto come dimensioni... Noi siamo sempre un gruppo da 38-40 macchine, però devo dire che rappresenta bene l'Italia. E' affascinante correre nella città, per gli spettatori è qualcosa di magnifico. 


E' stato un gran successo, anche a livello di fan, c'erano qualcosa come 75 mila persone a sostenerci... Bello ascoltare anche l'Inno Italiano prima della partenza: ogni gara del WEC c'è una cerimonia con i piloti schierati con le proprie macchine con l'inno nazionale. 


Poi quest'anno c'era pure la pioggerellina, fastidiosa...


Esatto, purtroppo quella non è stata di aiuto a noi, però è stato quel peperoncino in più che ha dato alla gara più spettacolo. Era difficile se decidere se passare agli pneumatici da bagnato o rimanere con quelli d'asciutto, quindi è stata un po' una scommessa. 


Come valuti l'esperienza con il team e l'importanza di fare squadra con l'equipaggio? 


E' fondamentale in tutti i team di tutti i campionati, ma lo è ancora di più in un campionato Endurance, perchè trascorri tanto tempo al volante, e quindi  importante scambiare informazioni a livello tecnico, di guida... E devo dire che io, Alex e Ian siamo molto affiatati a riguardo e ci aiutiamo al massimo, confrontiamo gli on board camera, lavoriamo molto nel dietro le quinte dopo le sessioni... Anche aiutare il team nei vari pit stop... E' una esperienza vincente e molto positiva. 


Cosa significa per rappresentare un marchio come Aston Martin in pista? 


Un motivo d'orgoglio, nella gara del Cota di tre settimane fa, sono stato il primo italiano a vincere una gara WEC su Aston Martin... Sono soddisfatto. L'Italia viene molto stimata dagli inglesi 


C'è qualcosa che ti ha stupito della Vantage la prima volta che sei salito sulla macchina? 


Ha uno spazio interno immenso! In un'auto da corsa di solito lo spazio in abitacolo è molto difficile ottenerlo. Quindi appena mi sono seduto nell'Aston Martin la prima volta ho pensato "Cavolo quanto è grande all'interno!". Io sono fortunato perchè sono piccolino, quindi non ho bisogno di tanto spazio... Però si, un abitacolo molto spazioso, comodo... Ed anche l'aria condizionata, che è obbligatoria nelle vetture GT è molto efficiente!


Penso che sia la migliore che abbia mai guidato, poi la posizione di guida è molto particolare, perchè ha il muso allungato e sei seduto sull'asse posteriore, quindi quella è una cosa che ti devi abituare. Per chi viene come me, da macchine che avevano motore posteriore centrale e dove il muso anteriore era molto più corto, qua sei seduto sull'asse posteriore. Quindi anche a livello di dimensioni ti devi abituare. 


Non è facile cambiare da motore anteriore a posteriore anche come bilanciamento della macchina. 


Esatto, risponde in maniera totalmente diversa. Ha diverse caratteristiche, è meno efficiente: nelle curve lente dove serve meno trazione, ha meno la distribuzione dei pesi, ma è migliore nelle curve veloci.  Alla fine ci sono dei pro e dei contro.


Quali differenze hai trovato tra la GTE dello scorso anno e la GT3 di quest'anno? 


Sostanzialmente a livello di aerodinamica: la GT3 ha un ottimo carico aerodinamico, sospensioni anche... Riesce ad essere gentile sulle gomme e passare sui cordoli ad alte velocità agilmente. Nel complesso una vettura migliore. 


Come pensi sarà il debutto della Valkyrie il prossimo anno in Hypercar? 


Sarà emozionante, bello! Non sarà facile, perchè ci sono tantissimi team costruttori preparati, al Top nel WEC. Chiaramente mi piacerebbe molto guidarla, Heart of Racing deciderà gli equipaggi, perciò è prematuro sapere chi sarà alla guida. 


Hai corso con le vetture sia a ruote scoperte, che coperte: com' è cambiato l'approccio anche mentale quando ti prepari a salire su un'auto? 


Io sono nato dai go-kart, poi sono passato alle monoposto: cambia molto il peso, il carico aerodinamico tra una monoposto e una GT. La tecnica di guida è sempre quella, poi ogni vettura ha al propria sfumatura, i suoi piccoli dettagli da curare; è sempre bello guidarle. 


Nel GT ti puoi esprimere molto bene, sono vetture un po' più pesanti, hai più possibilità di fare traiettorie e fare la differenza. Con una GT salti sui cordoli in modo molto più aggressivo, perché sono un pochino più alte da terra.


Mentre su una formula, la guida è più pulita, più affinata e meno aggressiva. 


Cosa ti ha spinto a passare dalle ruote scoperte a quelle coperte? 


A un certo punto, la tua carriera deve svoltare nelle ruote coperte, perchè per raggiungere la F1 devi avere maggiore sostegno manageriale, economico importante e nel GT è un pochino più facile. Ad un certo punto devi decidere cosa fare ed era arrivato il momento più sensato per passare alle GT e ho fatto quella scelta con molto orgoglio e devo dire che è stato un successo. 


Ed è il modo più rapido per diventare pilota professionista, come ci diceva tempo fa Mattia Drudi...


Si esattamente! Mattia lo conosco molto bene, siamo stati compagni di squadra in Audi Sport Italia 2020 e c'è molto stima reciproca e giustamente come ha spiegato a voi, io condivido alla lettera. 


Condividiamo lo stesso brand, ovvero Aston Martin e lui sta andando molto forte, è molto bravo, quindi è un motivo di orgoglio condividere questa vettura, lui è un caro amico. 


Ha vinto la 24h di Spa... ed è stata una soddisfazione immensa, come ci ha detto...


Si, si assolutamente! Ho seguito bene la gara e gli ho fatto i complimenti appena ha vinto, quindi sia per lui che per Aston Martin è stato un grande successo! Lui e tutto il team sono stati davvero molto bravi! 


Hai avuto modo di correre per diversi brand, quali hai notate essere le principali differenze in un approccio alla gara?


Ho guidato per marchi conici, devo dire che ho guidato molto per Ferrari ed è un marchio eccellente: è il marchio numero uno al mondo, detto da varie riviste giornalistiche. Hanno una preparazione tecnica, sportiva molto efficace e sono sempre vincenti. 


Aston Martin è un brand altrettanto all'avanguardia sia a livello tecnico che strategico. Nei dettagli non ci sono tantissime differenze... Sono marchi numero uno al mondo e si danno battaglia nei vari campionati e in diverse discipline.


Tra queste vetture, ce n'è una che vorresti guidare nuovamente, una che ti ha colpito?


Una delle vetture che mi ha colpito nei primi anni è stata la GP2, che ora è attuale F2 ed era la vettura precedente alla Formula1 in termini prestazionali, di downforce in curva. Quelle erano vetture che mi avevano impressionato molto. Mi piacerebbe riguidarle, assolutamente! 


C'è una vittoria che ritieni migliore, più bella? E perchè?


Sicuramente l'anno che è stato particolarmente soddisfacente è stato il 2009, quando ho vinto il campionato italiano F. Renault 2000 e fui il primo italiano a vincere un campionato F. Renault. E' stato un anno da ricordare, perchè ho vinto pareccho gare, ho dominato. E stato però anche l'anno nel quale ho avuto il più brutto incidente della mia vita, perciò sono cose che mi ricorderò per sempre. 


Correvo con il team One Racing ed è stato un anno eccezionale a livello prestazionale e nonostante l'incidente di Misano, ho vinto il campionato con una gara di anticipo a Settembre al Mugello. 


La cosa più strana che ti è successa in abitacolo?


La 24h di Spa 2016 ad un certo punto, nella notte, si è spento tutto: mentre ero in rettilineo ho dovuto spegnere la macchina 180/200 km/h e ho fatto un reset del sistema, perché c'era una anomalia elettronica. 


Guardando anche al GTWC o al WEC, i problemi elettrici sono una cosa molto frequente...


Si, le macchine sono molto tecnologiche: hanno tante centraline, tante funzioni, telemetria live... E quindi a volte l'elettronica va in tilt: quando non si può perdere tempo in una gara, la prima cosa che fai con un apparecchio elettronico è spegnerlo e riaccenderlo. 


Chiaramente lo devi fare in rettilineo, perchè in curva perdi anche l'idroguida... A maggior ragione quando piove, poi ci sono sempre circa 60, anche 65 macchine, perciò è molto trafficato. 


Con il WEC che continua a crescere, come vedi l'evoluzione nei prossimi anni? 


E' un campionato molto valido, sia a livello tecnico, a livello sportivo ed umano. Gli organizzatori stanno facendo un ottimo lavoro, le gare sono molto corrette a livello tecnico. Mi aspetto che cresca ancora e di farne parte ancora per tanti anni. 


Ti piacerebbe cimentarti con i prototipi? 


Certo, mi piacerebbe molto. Non è una scelta solo mia, ma di tutto il team Heart of Racing, Aston Martin. 


C'è una gara che vorresti vincere? 


Si, la 24h di Le Mans


Direi sia scontato... 


Si, da molti piloti, dalla F1 a tutte le discipline. E' la gara Endurance più importante al mondo, una gara unica, ricca di storia...  Anche molto difficile, non a livello fisico perchè ci sono molti rettilinei nei quali puoi riposarti, quanto a livello mentale: è difficilissimo! 


Corri comunque per strada e le condizioni cambiano di continuo, quasi tutti gli anni c'è la pioggia, la notte è molto lunga, trafficata perchè ci sono anche le LMP2 oltre alle Hypercar, però è molto affascinante.


Tu hai corso un po' dappertutto, ma c'è ancora un sogno che hai da realizzare?


Da bambino, come tutti i piloti che corrono in kart oggi, è la Formula 1: ora lo vedo irrealizzabile, perché ho 36 anni, però come ho detto il mio sogno nel cassetto è quello di vincere la 24h di Le Mans. 


Hai corso in IMSA: quali sono le principali differenze che hai notato fra il motorsport americano e quello europeo?


Devo dire che in America prediligono molto di più le neutralizzazioni durante la gara, anche per piccoli contatti di gara. Hanno delle Safety Car, per ravvivare più possibile la gara. Questo va a vantaggio di alcuni che si trovano indietro, perchè può sempre succedere qualcosa. 


Principalmente in America prediligono lo show. Io in IMSA ho fatto una gara su un tracciato cittadino, che è Long Beach nel 2019.


Invece il posto più bello che hai visitato?


E' stato sicuramente il Giappone: la prima volta che abbiamo corso, nel 2023, a Fuji. Siamo andati io Ian e Alex con le nostri mogli e fidanzate qualche giorno prima a Tokyo ed è stato molto affascinante. Devo dire, un popolo molto rispettoso, posti bellissimi e molto curati.


E poi i giapponesi sono molto appassionati di Motorsport...


Si, si, stravedono per il Motorsport e sono molto amanti dell'Italia 


Com'è nata la tua passione per le corse, invece? 


Grazie a mio papà, che era appassionato di go-kart e aveva fatto qualche gara da giovane di go-kart e poi quando sono arrivato io, all'età di tre anni e mezzo mi ha messo su un baby kart e ha visto che mi piaceva anche più di lui.


Quindi sono stato fortunato che mi ha sostenuto sia mio papà che mia mamma all'inizio della mia carriera agonistica ed ovviamente il mio obbiettivo era diventare pilota di F1, non ci sono riuscito, ma sono comunque molto orgoglioso 


Le mamme sono sempre quelle ansiose, è anche la tua?


Mia mamma un po' d'ansia l'aveva sempre, ma fortunatamente mi ha sempre seguito, spinto a fare di più e meglio. Ho avuto due genitori eccezionali, che si sono sostenuti l'uno con l'altro e mi hanno sempre spinto a fare meglio. 


Ci sono degli italiani che secondo te possono arrivare in alto? 


Antonelli, io conosco il papà perché il team nel quale partecipa al campionato italiano e quindi in diversi anni ho avuto l'opportunità di incontrarlo. La Mercedes non ha sbagliato, nonostante l'errore al debutto, è un ragazzo molto veloce. 


Tanti giovani passano ormai alle ruote coperte direttamente. Cosa ne pensi di questo?


Ci sono molte più opportunità con le ruote coperte, anche di gareggiare in vari campionati e poi le ruote coperte sono diventate molto competitive, sono molto belle da guidare a livello di pilotaggio. 


Il passaggio di Valentino Rossi alle quattro ruote, come pensi abbia influenzato il WEC?


Lo ha influenzato a livello positivo, perchè tantissimi suoi fan lo hanno seguito e si sono avvicinati al mondo delle Sportscar. E' stato un valore aggiunto al nostro campionato e per lui una gran bella sfida. E' bello averlo come avversario, lui è sempre veloce e consistente e poi quando ci si ferma a fare due parola è sempre simpatico, una gran persona. 


Hai qualche hobby, segui qualche sport nel tempo libero?


Sono molto appassionato di MotoGP. Ho potuto conoscere anche qualche rider, in pista con gli allenamenti in kart, alcuni dei quali proprio della Academy della VR46. Tanto di cappello a quei ragazzi che vanno ai 350/360 km/h su una moto, è molto affascinante come sport! 


Come vedi la lotta per il titolo MotoGP? 


Molto vivace e serrata. Bagnaia è quello più veloce, ma a volte non riesce. Sicuramente Ducati è una garanzia, sempre nella Top5. Però non è facile perchè Martin va forte e anche Marc (Marquez), che in determinate situazioni vola. Una lotta mentale, di nervi anche! Da italiano mi auguro che sia Bagnaia a vincere! 


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A cura di:

Giulia Scalerandi, Anna Botton & Dennis Mattetti