INTERVISTA | Lorenzo Patrese: "Soddisfatto della stagione in Sprint Cup. Jeddah? Pista particolare, sarà interessante"
Il figlio d'arte si è espresso ai nostri microfoni al termine di una stagione in GTWCEu - Sprint chiusa al secondo posto.
Avere l’opportunità di ospitare un figlio d’arte ai nostri microfoni è sempre una grande emozione, dove gli episodi vissuti in pista e nel paddock “raddoppiano”. Questa volta è toccato a Lorenzo Patrese, per cui già solo il cognome emana una grande storia di Motorsport e Formula 1 “old school”.
Con il figlio di Riccardo abbiamo “attraversato” ancora una volta una bella stagione, appena conclusa, in GT World Challenge Europe - Sprint Cup, chiusa al secondo posto in Gold Cup (in compagnia di Lorenzo Ferrari) sull’Audi #88 di Tresor Attempto Racing.
Poi i cavalli, grande passione, prima di papà Riccardo e poi anche di Lorenzo, la carriera ed il futuro. Qui sotto le prime battute della nostra intervista.
Ciao Lorenzo, sei reduce da una stagione in GTWCEu nella Sprint Cup chiusa con una vittoria nella seconda manche di Barcellona per quanto riguarda Gold Cup e terminata da vice-campione insieme a Ferrari: come valuti questa stagione?
Si, assolutamente! Il campionato è andato molto bene, l’unica cosa purtroppo non abbiamo fatto le prime due gare assieme, io e l’altro Lorenzo (Ferrari). Però fin da Hockenheim, dove abbiamo subito vinto, stesso discorso per quanto concerne Magny-Cours nel quale abbiamo portato a casa due successi.
A Barcellona è stato difficile, ma abbiamo conquistato gara-2: è stato bello concludere così la stagione. Perciò si, assolutamente: il “punto di vista” Sprint è stato molto bello!
Per quanto riguarda l’Endurance Cup, sarai a Jeddah: una pista tutta nuova dove ci sarà da affrontare il caldo e magari anche la sabbia che può dare fastidio in pista. Come ti stai preparando?
E’ un po’ una novità per tutti: le uniche vetture a ruote coperte che hanno corso lì sono le Porsche Supercup, che tra l’altro il mio compagno sulla #66 ci ha corso lì insieme alla Formula 1.
E’ un circuito particolare, difficile, veloce, stretto… Si vedrà quante macchine ci sono, però direi sicuramente più di una quarantina. Vedere tante GT3 correre là sarà interessante!
Per quanto riguarda la preparazione, come al solito il simulatore, che aiuta sempre. Il caldo sarà un altro punto: anche a Barcellona era caldo, abbiamo avuto gare calde, ma sicuramente passare dall’inverno qui al caldo di là, sarà una bella differenza.
Ovviamente poi la preparazione atletica, magari qualcosa anche di più specifico, come la bicicletta in sauna o cose simili appunto per fare cardio a temperature elevate. E poi vedremo…
Quest’anno è anche il primo anno nel quale ti trovi a correre in equipaggio con Lorenzo Ferrari. Come ti trovi?
Lo conoscevo già prima, però quest’anno è il primo assieme: mi trovo molto bene, alla fine siamo molto simili di età, anche il carattere e lo stile di guida è molto simile. Ci troviamo bene sia dentro che fuori dalla pista, quando c’è da assettare la vettura, sia nello Sprint, che nell’Endurance: essendo sempre più di un pilota bisogna sempre trovare una via di mezzo e avere un compagno che ha uno stile di guida simile è sempre comodo.
Su quello mi sono sempre trovato bene, poi appunto essendo un ragazzo della mia età, avendo anche passioni simili ci siamo trovati bene e devo dire quest’anno sta andando molto bene con lui.
Come hai sottolineato tu, è anche più facile andare d'accordo con qualcuno che al di là delle passioni è anche più vicino a te in termini di età...
Sì, sì, quello assolutamente! Anche quest'anno ho lavorato anche se solamente per una gara con degli amatori che comunque erano molto più grandi d'età. Chiaro, magari, si lavora bene comunque, ma il distacco d'età si sente sempre.
Però se posso permettermi di dire è anche vero che, magari, uno che è più grande di te ha anche più esperienza quindi puoi anche imparare e c'è anche questo aspetto che gioca è a tuo favore.
Sì, no beh, quello assolutamente! Per esempio ho tirato fuori l'esempio di appunto si riferisce a Imola, al campionato GT e ero con due amatori, quindi chiaro che magari lì l'esperienza invece è un filino più bassa, però assolutamente, meno male, tutti in questi tre anni nel mondo di GT3 nel GT World Challenge, ho sempre lavorato in un team con una macchina Pro e dove ho avuto sempre diversi Pro a fianco a me e assolutamente loro sono sicuramente più grandi d'età però hanno un'esperienza, si può solamente imparare e anzi mi hanno aiutato moltissimo a crescere.
Tempo fa Mattia Drudi ci disse che, tu ovviamente corri con Audi, ci disse che Audi era una vettura un po' strana, ti ci devi abituare. Come è stato passare ad Audi? Magari come è stato a primo impatto il feeling con la vettura?
Beh, io arrivando dal mondo delle formula, comunque delle ruote scoperte, devo dire che mi sono trovato abbastanza a mio agio subito. Bene o male, in questi anni ne ho provate poche, però ho provato anche altre vetture GT3 e sicuramente in confronto all'Audi sono molto più tranquille, meno sovrasterzanti, quindi diciamo che almeno per quella, per la mia esperienza personale e anche per quello che ho sentito dagli altri, l'Audi è una vettura che è veramente tanto sovrasterso e che tra le vetture GT3, è probabilmente la più difficile da guidare. Quindi io ho avuto la fortuna che mi sono trovato subito bene e non ho avuto bisogno di tanto tempo per adattarmi, però sicuramente anche dal primo anno ho, diciamo, rivisto molto il mio approccio alla macchina, perché non è semplicissimo passare subito, così di botto a una macchina a ruote coperte.
Comunque penso non sia molto semplice. Poi secondo me da formula 4/3/2/1 è chiaro che si arriva sempre con un approccio diverso, ma io per esempio dalla formula 4 sono arrivato da una macchina con poco aerodinamica e poca potenza a una macchina che fondamentalmente, il GT3, va bene. In confronto a una formula 1 ha meno aerodinamica, ma in confronto al formula 4 è comunque molto di più e poi la potenza, più del triplo praticamente.
Quindi mi sono trovato quasi su un'astronave e quindi il primo impatto non è stato semplicissimo, poi vabbè mi sono trovato bene. Devo dire dal primo anno quasi da subito le prime gare sono già andate bene, quindi quello è stata una fortuna. Però sì, passare da un formula 4 a un GT3 è stato un bel impatto.
Continuando a parlare di Drudi, che lui tra l'altro quest'anno ha vinto nella 24 ore di spa, invece tu sei stato il più giovane partecipante anni fa e ti chiedo che cos'è significato per te questa esperienza e, insomma, raggiungere un "traguardo" così importante
E' stato diciamo... Tante emozioni, poi tra l'altro, è una cosa che in realtà è stata pubblicizzata poco, però alla fine l'ultima gara, per ora, perché poi non si sa mai, però l'ultima gara di mio papà nel mondo delle corse, è stata la 24 ore di spa del 2018 in cui ha partecipato con l'Honda (8:50) GT3, che appunto arrivava dall'America e ha fatto il suo debutto nel mercato europeo a Spa, alla 24 Ore.
Quindi insomma arrivare a fare la 24 Ore di Spa comunque come il più giovane in assoluto, e l'ultima gara che ha fatto mio papà, quindi "riprendevo" un pochino, si può dire, da dove lui ha lasciato. Sono state emozioni grandissime, poi la gara in sé è pazzesca, cioè a partire dall'atmosfera con i tifosi che quella gara lì è proprio un altro livello e la parata, ma proprio la gara in sé: c'è proprio un'atmosfera che, secondo me, è anche difficile da descrivere, però si assolutamente è stato bellissimo, oltre ad essermi divertito un sacco. Perché la gara è sempre bella, sono state sicuramente emozioni molto forti.
Invece per tuo papà che emozione è stata vedere il suo figlio come più giovane partecipante a una gara così di rilievo?
Insomma beh anche per lui tante emozioni. Direi la nostra storia diciamo nel mondo del motorsport non è semplice come sembra, perché in realtà io quando ho voluto cominciare nei kart non è stata una sua iniziativa, ma è stata mia. Crescendo ho chiesto "Papà posso andare a provare il kart?" e la sua prima risposta in realtà è stata no, perché lui non voleva mettermi nel mondo dei motori.
Avevamo un'altra passione, che è quella dei cavalli, che magari si vede ancora un pochino sui miei social e quindi era un filino più dedicato a quella parte. Insomma la risposta è stata no, poi ci ho messo un bel po' a convincerlo e alla fine mi ha lasciato provare le prime garette; ha detto magari si stufa dopo poco non sarà niente di che e invece poi ha visto che non andavo male, mi divertivo un sacco quindi abbiamo detto "Proviamo un pochino a vedere come va" e poi va bene il kart man mano è andato a crescere, sia la mia passione, ma anche la sua è tornata e mi segue sempre. Anzi è veramente sempre sul pezzo ogni gara e quindi sicuramente per lui, insomma vedermi debuttare a un'età così giovane in una gara così importante, fare il record per l'età più giovane, credo sia stata una bella soddisfazione!
Tu hai citato dei cavalli e mi viene in mente che in fondo, tutti i termini del Motorsport per esempio paddock, scuderia e così via arrivano tutti dall'equitazione.
Sì, ci sono effettivamente un sacco, ma veramente tanti termini simili, infatti per esempio a Monza erano passati i miei compagni di squadra dell'equitazione, che poi non sono esattamente compagni di squadra, però insomma due ragazzi con cui lavoro assieme e la prima impressione è stata, non so, adesso vi porto nel paddock assieme poi vi mostro il box e loro sono rimasti lì "cosa stai dicendo?" e quindi sì, effettivamente ci sono un paio di termini simili che fa sorridere.
Cambiando argomento, pochi giorni fa è uscito il comunicato della FIA, in cui hanno annunciato i rank del dell'anno prossimo, della stagione 2025 e tu passerai a categoria Gold. Cosa ti aspetti? Quali nuove sfide ti aspetti di affrontare in questa nuova categoria?
Sì è stata un pochino quasi una sorpresa, perché bene o male, dei risultati buoni ci sono stati, però l'esperienza mia è sempre abbastanza bassa, soprattutto possiamo dire anche in confronto ad altri piloti Silver, oltre che ai piloti Gold e quindi vedremo un po' cosa succederà. Poi non è ancora sicuro al 100%, perché adesso stiamo valutando col team se c'è la possibilità di fare protesta: insomma chiedere a FIA di dare un'altra occhiata alla categoria.
Vedremo sicuramente, insomma passassi Gold, ci saranno delle sfide nuove, però sono abbastanza sicuro di poterle affrontare soprattutto col team. Il lavoro degli ultimi anni è andato sempre a crescere, quindi mi aspetterei comunque diciamo dei risultati buoni.
Continuando a parlare del GT World Challenge Europe: da un paio d'anni c'è Valentino Rossi e volevo chiederti cosa significa per te confrontati in pista con un pilota del genere e se lo seguivi quando correva in moto?
Beh sì assolutamente, lo seguivo quando correva in moto. L'ho sempre seguito e seguo ancora poco le moto, sicuramente in confronto alle macchine molto meno. Mentre magari, ci sono dei piloti che sono sfegatati anche per la MotoGP o per le moto in generale.
Io le ho sempre seguite un filino poco, direi, in confronto ad altri e anche perché un pochino in realtà mi fanno quasi paura, non so perché questa cosa, ma mentre in macchina zero, le moto diciamo sono quasi quasi un filino timoroso. Però sì, vale lo seguivo e noi tra l'altro abbiamo fatto il primo test in assoluto che è stato a Valencia nel 2021 assieme, dove era più o meno il primo momento in cui era quasi ufficiale, almeno tra le voci del paddock, che lui avrebbe debuttato e quindi ero in pista assieme l'ho conosciuto lì. C'erano tutti i team Audi a testare e ci siamo incontrati, abbiamo parlato un po' e da lì insomma, dal primo anno, ogni volta che mi vede mi saluta, è sempre molto carino e insomma confrontarsi con un pilota che nel mondo delle moto ha fatto la storia...
Devo dire che anche nelle macchine, ho tanti colleghi o ingegneri meccanici che hanno lavorato e lavorano con lui in WRT e mi dicono che comunque non è arrivato lì diciamo per... Così, ho finito di correre in moto, corro un pochino in macchina. Cioè, c'è andato veramente con tutto il cuore e lavora duramente, quindi sicuramente un esempio.
Hai fatto anche un'apparizione nel campionato GT Italiano a Pergusa: come è sembrato? Vorresti correrci? Quali sono le impressioni che ti ha dato?
Allora, seguito sicuramente lo seguo, anche perché per esempio quest'anno tra chi corre nel campionato c'è Pietro Delli Guanti e Alex Aka, che sono i miei due compagni di squadra dello scorso anno, quindi a loro dò sempre un'occhiata.
C'è Leonardo Moncini che corre con me quest'anno, c'è Glen Van Berlo, ci sono molti nomi conosciuti con cui magari ho corso eccetera eccetera... E poi sicuramente il livello è leggermente diverso, perché nel GTWC ti trovi, non so, 20 se non di più equipaggi che hanno tutti e tre i piloti a livello altissimo e nell'italiano sicuramente questo non succede.
Per esempio l'ultima gara Sprint a Monza, ho visto comunque che c'era In equipaggio Klingman/Marciello, che anche lì, il livello non è basso, però sicuramente mi piacerebbe poterlo fare, perchè fare il campionato italiano e magari avere l'occasione di vincerlo, deve essere sempre bello.
Sarebbe una di quelle cose che mi piacerebbe insomma, però vediamo, insomma al momento non è in programma, però non si sa mai.
Tu sei vice campione dell'anno scorso del GT World Challenge Europe Silver Cup e ti chiedo quali sono stati i fattori del successo e quali sono, se ti sei già posto degli obiettivi per la prossima stagione?
L'anno scorso è andato quasi tutto bene, abbiamo avuto un pochino di sfortuna soprattutto direi in Endurance Cup, alla 24 ore di Spa alla fine siamo stati in testa fino a credo l'ora 21, però comunque eravamo abbastanza in dominio della categoria Silver e poi io in realtà ero a dormire, mi sono svegliato e mi sono trovato la macchina ai box, ritirata, quindi quella è stata un po' di sfortuna.
Però per il resto devo dire che sia i miei compagni di squadra. sia la squadra ha lavorato sempre benissimo, sono sempre stati sul pezzo, insomma, tutte le occasioni dove appunto mai non abbiamo avuto questa sfortuna siamo riusciti a coglierle e quello sicuramente è stato il fattore principale: insomma, essere sempre lì e avere una velocità buona.
Per prossimo anno al momento il campionato non è sicuro, non sappiamo ancora esattamente dove andremo, però io vorrei restare e resterò insomma a fianco a Tresor ovvero a Ferdinando e suo figlio Federico Geri, che sono stati il mio punto di riferimento da quando sono arrivato nel mondo di gt3 e abbiamo fatto tre anni direi bellissimi, soprattutto molto in crescita. Perché il primo anno abbiamo fatto cinque gare Endurance "al volo" poi però abbiamo fatto cinque gare ed è andata sempre meglio e anche la velocità, al secondo anno, siamo riusciti a concludere in Silver piazzandoci sempre.
Quest'anno abbiamo fatto l'upgrade in categoria Gold con Ferrari e Moncini e bene o male anche lì stiamo portando a casa dei risultati, quindi insomma prossimo anno vediamo cosa succede, però sicuramente l'obiettivo sarà sempre di vincere o almeno di piazzarsi bene.
Ti chiedo come gestisci appunto il passaggio tra gare Endurance/Sprint.
Ci sono approcci diversi, metodi di preparazione, sia nell'Endurance che nella sprint, alla fine il lavoro in pista sono due gare che per quanto stesse macchine e stessi piloti, vengono veramente affrontate in due modi completamente diversi magari una, tre ore è una sprint: un filino meno invece, quando compari una sprint da un'ora a una 6, una (20:21) 24, sono due mondi completamente diversi.
A livello di preparazione cambia sia sul simulatore perché magari per la sprint appunto più di mezz'ora non ci stai su, mentre per gare endurance come la 24 ore o anche la 6 ore magari cominci già a provare i double stint quindi, insomma fare due ore di simulatore consecutive ad allenarti a tenere la concentrazione sempre alta sono sempre cose importanti, che magari nello sprint bisogna sempre tenerla alta, però per mezz'ora, perciò per molto meno.
E' uguale dal punto di vista fisico, dove per una 24 ore appunto si sta sotto sforzo per molto di più di una sprint, magari i battiti sono più alti per quella mezz'ora però è solo mezz'ora, quindi cambia abbastanza e poi chiaramente in pista a partire dall'assetto della macchina, perché il degrado cambia molto da sprint a endurance, insomma un pochino tutto il team cambia.
Ti chiedo come gestisci lo stress, la pressione durante le gare più impegnative?
Quello non è sicuramente uno tra gli argomenti più semplici, poi secondo me ci si fa quasi un pochino l'abitudine, perché il primo anno nel Challenge, quando dovevo fare uno stint importante, una partenza importante, la sentivo poi già scorso anno, ma soprattutto quest'anno, sento che magari la sento un pochino meno. Più che altro, perché sono anche un filino più sicuro di me stesso, quindi so che bene o male quando entro in pista anche se la macchina non è al 100 per cento, le mie capacità le ho,sono quelle, quindi vado un pochino più tranquillo con me stesso e so che alla fine mettermi troppo sotto pressione non aiuta mai e quello sicuramente mi aiuta a gestirlo.
Cambiando totalmente argomento, vorrei parlare di tuo padre, una figura assolutamente iconica e ti volevo chiedere che tipo di padre è con te, se ti dà dei consigli speciali?
E' molto una persona di esperienza, ti sa dare qualche dritta che altre persone magari non ti sanno dare. Sì beh quello assolutamente, mio papà soprattutto nei primi anni di kart, dove io sono arrivato molto in ritardo in confronto ai miei colleghi, perché bene o male adesso si comincia sempre 6-7 anni ad andare in kart, mentre io ho cominciato i dieci e mezzo - undici, insomma è molto più tardi... E soprattutto nelle prime stagioni, ma in generale sempre nel mondo del kart, mi è sempre stato molto vicino e mi ha aiutato, diciamo, a colmare questo gap di 3/4, se non di più anni mancanti nel mondo del kart
E poi va beh, sicuramente Formula 4 mi è ancora stato molto vicino. Adesso per esempio che bene o male sa che comincio a fare le mie esperienze, viene sempre in pista però mentre nel kart, diciamo era lì sempre, adesso magari vede che alcune cose le ho imparate, sta un filo più distante, guarda poi quando nota qualcosa allora magari durante la giornata facciamo sempre un piccolo meeting dove allora mi dice quello che vede... Però diciamo che devo dire lavoriamo molto molto bene... Nel kart è stato un aiuto fondamentale e ancora adesso su insomma le piccole finezze, che mancano o alcune volte anche cose più grandi, è sempre lì presente, le vede e me lo dice, quindi come aiuto sicuramente veramente grande.
Tuo papà ha appena scritto un libro e ti chiedo se l'hai letto, cosa ne pensi...
Beh sì l'ho letto assolutamente.
Ho visto che è proprio uscito a metà settembre, quindi recentissimo...
Sì sì sì, è uscito da poco. Ormai era da un pochino che dico che ci stavamo lavorando poi che ci stava lavorando, però insomma un pochino ho contribuito anch'io a controllare che sia tutto giusto e come stavo dicendo sono tutte storie che io ho sentito tante, tante volte. Alcune realtà che ha messo giù non avevo mai sentite, però la maggior parte è chiaro che essendo sempre con lui le avevo già sentite. Devo dire che il libro mi piace molto e anzi come scritto credo sia molto coinvolgente e sicuramente per qualcuno che queste storie non le ha già sentite secondo me alcune insomma lasciano veramente il segno. In confronto alla Formula 1 che c'è adesso era sicuramente, non dico uno sport diverso, però un ambiente ben ben diverso.
Tua madre come vive il fatto che magari corri, sei sempre fuor? Ti segue, ti appoggia?
Sì devo dire che in realtà lei quando mio papà mi ha detto di no ai kart, insomma proprio al principio, lei è stata un pochino una mia sostenitrice, che magari uno non se l'aspetta, dovrebbe essere quasi il contrario: mio papà che mi dice di sì e mia mamma no...Ma e invece è stato il contrario, cioè mio papà mi ha detto no mia mamma mi ha detto "no ma farlo provare, tu l'hai fatto tutta la vita" e quindi in realtà è stata lei ad appoggiarmi; ancora adesso mi appoggia un sacco e devo dire che quest'anno, ma in generale insomma negli ultimi tre quattro anni non credo sia mancata meno ad una gara, se non magari ad una o due all'anno, perché non so ha impegni speciali. Però anche lei c'è sempre, insomma vedere che tutti i due i miei genitori, ma in generale tutta la famiglia mi appoggia nel mondo del motorsport e non c'è nessuno che tira indietro, è un aiuto, è un grande sostegno
Diciamo la madre è sempre quella un po' protettiva, che dice no...
Sì sì in genere sì, infatti non non ce l'aspettavamo... Non me l'aspettavo e invece è andato così
Abbiamo già parlato prima un po' di cavalli, ma io adesso volevo chiederti appunto come è nata questa questa passione per l'equitazione
Allora in realtà mio papà dopo che ha smesso, diciamo anche mentre correva in Formula 1, i suoi figli dal matrimonio precedente, montavano tutti a cavallo, quindi in realtà era una passione che nella famiglia c'era già. Poi lui dopo che ha finito la sua carriera automobilistica, è passato anche lui ai cavalli, perché ha montato per un bel po' di anni, anche lui ha fatto gare insomma, non si è tirato indietro anche nel mondo dell'equitazione e quindi appunto il primo sport, dove sono stato indirizzato fondamentalmente, è stata l'equitazione, perché lui dopo le macchine era passato ai cavalli, quindi la prima cosa che mi ha fatto fare è stata appunto quella di mettermi sui cavalli.
Uguale mia mamma, anzi si sono conosciuti, indirettamente però, attraverso il mondo dei cavalli, uguale la famiglia di mia mamma: mia nonna, mio nonno hanno tutti montato a cavallo, quindi insomma la prima cosa che hanno fatto istintivamente è stata quella di mettermi a cavallo.
Volevo chiederti ancora una cosa, sempre legato a questa passione dei cavalli, tu hai dei cavalli tuoi oppure usi solo quelli che ti dà la scuderia per andare a fare le gare, allenarti?
No no, per esempio qui ho i miei cavalli, poi ho la fortuna che qui a casa c'è il mio istruttore fondamentalmente è mio fratello che, insomma è 100 per cento di quel mondo e lui fa solo quello. Mi segue lui e qui a casa ha creato un maneggio dove adesso abbiamo clienti eccetera eccetera... Dove ci sono i miei cavalli quindi fondamentalmente qui a casa, mi sveglio, esco e vedo i miei cavalli.
Dal punto di vista gestionale è molto comodo, perchè quando sono via c'è lui che si prende cura di tutto, perciò è un grande vantaggio, anche perchè sono via molto spesso con le macchine.
Tu hai corso un paio d'anni in F4: cosa ti ha impressionato di più nel passaggio tra le ruote scoperte e quelle coperte?
Cè n'è sono sicuramente molte. Direi il livello di tecnologia generale: elettronica e tutto quel che ruota attorno. La F4 è una vettura molto molto basica, dove l'elettronica è presente ma in minima parte. Nel mondo GT3 non ci sono restrizioni a livello di tecnologie e di elettronica: volante, traction control, abs, dashboard... sono passato da un'auto molto basilare a un'astronave quasi...
Come fai a conciliare l'equitazione con le corse in auto? E quanto ha inciso il mondo dei cavalli nel Motorsport?
Conciliare non è mai stato semplice, soprattutto nel mondo del kart, perchè questo mondo mi toglieva quasi il doppio del tempo che passo in auto oggi. Il mondo del kart è quasi un frullatore, sei in giro davvero ogni settimana, ci sono gare sempre in nazioni diverse e se non sei in gara, ti stai allenando.
In F4 ci sono una decina di gare, lo scorso anno ne avrò fatte una decina, quest'anno 8-9 quindi ho più tempo libero. Come ho detto prima il fatto di avere i cavalli sotto casa e mio fratello qui ha aiutato e poi la mentalità che mi sono portato dietro dai cavalli: avendo fatto gare di alto livello con i cavalli e cominciando da piccoli avevo già una mentalità forte, che poi ha inciso anche nel motorsport.
Quali sono i tuoi obbiettivi a lungo termine nel Motorsport?
Direi vincere la 24 Ore di Le Mans, se devo dirne uno a livello Endurance e in ambito europeo e mondiale.
Invece un campionato che vorresti disputare?
Oltre al WEC, che mi sembra scontato, c'è anche l'IMSA e i campionati americani che seguo e mi piacciono molto. Nel futuro non mi dispiacerebbe correre lì. Se devo considerare il WEC in GT3, essendo che c'è sempre il pilota Bronze ovvero l'amatore, il livello si abbassa sempre. Direi che in GT3 c'è solo il GTWC che è di altissimo livello.
Qual è invece il ricordo più bello dei tempi dei kart?
Ne ho un po': l'atmosfera nel paddock dei kart è sempre speciale. Si riescono a creare delle amicizie molto belle come con Kimi Antonelli. Scendevamo dal kart e giocavamo a calcio, per esempio... Le amicizie sono i ricordi più belli con persone che oggi corrono in F3 o F2 o anche in GT...
Per quanto riguarda le gare, a livello internazionale, solo l'ultimo anno le cose sono andate bene. Direi una pole position che ho fatto nel Campionato Europeo in Belgio.
Qual è la tua pista preferita?
La prima è Spa: potessi scegliere dove andare a correre domani, direi Spa. Nonostante le condizioni dell'asfalto o qualsiasi altra cosa, Spa è sempre bella.
Per esempio anche Brands Hatch, pista molto particolare, ma mi è piaciuta molto. Anche Misano non mi dispiace per niente, anche se magari ad alcuni piloti risulta indifferente.
Nell'ELMS hanno anche corso al Mugello...
Io ci avevo corso in F4: per questa vettura non è una pista troppo grande, ma con quell'auto la vedi grande come pista. E' molto divertente e molto impegnativa. Con le GT non saprei quasi che aspettarmi passa ad essere una pista un po' stretta, però non è male nemmeno in GT.
Come valuti la situazione nel Motorsport in Italia
Ha avuto un periodo difficile, perchè a parte Giovinazzi, non c'è stato nessuno: non ci sono mai stati piloti e nemmeno Antonio non ha avuto la giusta occasione di esprimersi al meglio.
Per il mio punto di vista sta migliorando molto: abbiamo Kimi in Mercedes, poi Fornaroli, Minì... quindi mi aspetto che la situazione in F1 migliori nei prossimi anni.
Anche in GT ci sono tanti piloti giovani, che magari non hanno trovato la via nelle formule e vanno tutti forte.
Come è cambiato l'approccio dei fan italiani nel mondo dell'endurance rispetto agli altri paesi? Perchè tanti giovani saltano le formule per passare direttamente alle GT?
La Mano di Valentino ha aiutato molto in questo senso, anche in termini di tifoseria in generale. L'Endurance è sicuramente in crescita, sono campionati belli da vedere anche.
E poi la Ferrari che ha vinto a Le Mans...
Assolutamente! Per lo spettatore italiano, vedere la Ferrari che vince a le Mans, che è un evento mondiale...
Hai avuto un momento "no", nel quale hai fatto un errore in una gara importante per esempio...
Nelle Formule ho sempre un po' di ramamrico, anche se ho chiuso terzo il campionato rookie. Poi ci sta un errore nella carriera, da parte di tutti i piloti. A Monza avevo fatto 3 pole position assolute e poi non sono riuscito a convertirne nemmeno una: gara-1 mi ha sportellato fuori Bearman, gara-2 diluviava, gara-3 mista..
Se ci fosse un pilota del presente o del passato con cui vorresti collaborare, chi sarebbe e perchè?
Lewis Hamilton, ho sempre avuto una passione fin da piccolo per lui, non so perchè, però come pilota mi è sempre piaciuto davvero tanto. Ho anche avuto occasione di conoscere persone che han lavorato con lui, quindi l'atteggiamento che ha in pista mi è sempre piaciuto... E altrettanto fuori dalla pista.
Se invece devo scegliere un pilota dal passato probabilmente o Ayrton (Senna) o Michael Schumacher, che oltre a mio padre sono i miei idoli.
Se tuo papà ti chiedesse di fare una gara insieme tu che ne penseresti?
Assolutamente! Ci abbiamo pensato più di una volta, ma non è ancora successo. Speriamo in questi anni di fare qualcosa insieme, anche di tranquillo, una tappa nel campionato italiano, ma almeno una sì...
Qual è stata la cosa più strana che ti è successa in auto?
Nel 2022, la mia prima stagione in GT3, a Misano. La vettura #12 era composta da Drudi/Ghiotto e Luca aveva il covid quel weekend e mi hanno chiamato al mercoledì mattina, che al giovedì c'erano già le prove libere: il weekend non è andato male. Gara-1 avevamo fatti quarti in qualifica e poi eravamo andati bene e anche gara-2 alla fine del rettilineo mi si è spenta la macchina: si arriva ai 250/260 e il muro l'ho preso ai 120/130 km/h.
Proprio spenta completamente?
Ha avuto un cortocircuito.
La vittoria più bella?
Eravamo partiti indietro e siamo riusciti a rimontare e vincere la Silver. E' stata la prima vittoria in Endurance Cup del GTWC.
Fai altro oltre alle gare di macchine e di cavalli?
Studio: ho finito le superiori 2 anni e ho cominciato l'anno scorso l'università. Come se non avessi abbastanza tempo libero dopo questi due sport, devo mettermi a studiare. Poi ho alcune passioni, tra le quali la musica: mi diverto a fare il DJ.
Hai qualche rito scaramantico?
Lego le scarpe prima di salire in auto. Anche se sono perfette, le rilego.
Qual è il posto più bello che hai visitato, viaggiando per lavoro?
In teoria dovrebbe essere così. Forse quando vado a cena una sera, faccio un giro, ma veramente poco. Direi la Spagna, in confronto ad altri paesi. Tra Valencia e Barcellona, che sono le due città che ho visto, direi quasi Valencia, che è un po' più tranquilla.
E' possibile vedere l'intervista integrale sul nostro canale Youtube cliccando qui.
A cura di:
Giulia Scalerandi & Dennis Mattetti