Diamo i voti... agli equipaggi WEC 2024

Analisi dei risultati e prestazioni dei team Hypercar nel mondiale di durata

Credit: AF Corse 

Il campionato del mondo Endurance è terminato ormai da più di un mese e team, piloti, ma anche tifosi, sono tutti proiettati verso la nuova stagione, ormai alle porte.


Ci sembra giusto tirare le somme di ciò che è stato nella classe regina Hypercar nell’annata che sta per concludersi, cogliendo appunto l’occasione di valutare i team che si sono sfidati nella lotta per i titoli di campione del mondo.


Andiamo per ordine, partendo dall’ultima Hypercar in classifica.


Isotta Fraschini: 4


La casa italiana aveva iniziato il mondiale sotto i migliori auspici, non tanto per la ricerca del risultato puro (è stata la loro stagione di debutto) quanto nella raccolta di dati fondamentali per il futuro sviluppo della tipo 6, con un solo prototipo iscritto e schierato da Duqueine.

Purtroppo Isotta non è riuscita ad ottenere neanche quelli: dopo la tappa di San Paolo infatti, è stato annunciato il ritiro dal WEC, almeno temporaneamente (nella lista 2025 non compare il loro nome).


Risulta quindi difficile, se non impossibile valutare come sufficiente la stagione 2024 della casa milanese.

0 punti per loro, e due ritiri nel complessivo su 5 partecipazioni. Speriamo nel breve futuro di poter aggiornare questi numeri.


Lamborghini: 4


Il 2024 aveva visto il debutto di un’altra casa italiana nel mondo Endurance, con Lamborghini che ha schierato una SC63 nel WEC (oltre che in IMSA). L’idea di Lamborghini, come per Isotta, era quella di raccogliere più dati possibili per migliorare la LMDH della casa di Sant’Agata Bolognese. I risultati, purtroppo scarsi, consegnano a Lamborghini un 2024 da dimenticare: 3 ritiri (Belgio, Giappone e Bahrain) su 8 gare e soli 11 punti conquistati.


Al termine del campionato, anche la casa del toro lascia il WEC, sia per l’obbligo di schierare due vetture in ottica 2025 (cosa ritenuta impossibile, visto il doppio impegno anche in IMSA) sai per dissapori con Iron Lynx, team che ha schierato e preparato la LMDH questa stagione.

Voto negativo per la stagione Lamborghini nel complessivo.


Cadillac: 6


L’inizio della stagione per la casa americana (supportata da Ganassi nel WEC) non è stato di certo dei migliori: squalifica nella gara inaugurale in Qatar (bandella irregolare) e un botto pauroso nella 6H di Spa-Francorchamps. Ma la V-Series R ha saputo anche regalare la pole nella tappa giapponese al Fuji (salvo poi ritirarsi), un 7° posto alla 24H di Le Mans, un 4° alla Lone Star Le Mans al COTA, e un 6° posto nella gara finale in Bahrain.


Stagione tutto sommato sufficiente per il colosso americano, che dal prossimo anno sarà supportato dal team Hertz Jota e schiererà due V-Series R.


Peugeot: 6


Come per Cadillac, anche Peugeot inizia il 2024 con una squalifica in Qatar, con la #93 che a causa di un guasto si ritrova a procedere con la sola spinta elettrica, cosa vietata dal regolamento. Dalla tappa successiva, per altro, la casa francese porta un consistente pacchetto di aggiornamenti per la 9X8, comprendente un’ala posteriore (in precedenza la LMH francese ne era sprovvista), un rimodellamento del fondo e parte della carrozzeria.


La stagione regala poche gioie al team francese, che termina il mondiale al 6° posto (57 punti), ma con la gioia del podio in Bahrain in occasione dell’ultima tappa del mondiale.


BMW: 6


BMW si piazza 5° nella classifica costruttori WEC, ma il suo 2024 è tutt’altro che rose e fiori: 2 ritiri e una squalifica per la #15, e 3 ritiri per la #20 gemella (nessuna delle due LMDH della casa tedesca è arrivata al termine della 24H di Le Mans). Tuttavia, una buona seconda parte di stagione della #15 (Marciello, Vanthoor e Wittman), coronata con il 2° posto nella gara del Fuji, sollevano un po’ il morale in vista della prossima stagione, consapevoli che c’è tanto lavoro da fare, ma la strada imboccata è quella giusta. A fine anno Wittman lascia il WEC, con al suo posto Kevin Magnussen dal 2025.


Alpine: 6.5


La lotta per il 4° posto in classifica è stata vinta dalla casa francese, che con la sua LMDH ha collezionato 70 punti nella sua stagione di esordio nel mondiale. Il punto più basso è stato toccato alla 24H di Le Mans, ovviamente la gara più dura, ma anche la più importante, visto che si trattava della gara di casa per Alpine: entrambe le A424 sono purtroppo finite ritirate. Nella pazza gara del Fuji però, è arrivato il podio per l’equipaggio della #36 (Lapierre, Schumacher, Vaxivière) che ha concluso al terzo posto la tappa giapponese. Nel complesso una stagione da sufficienza.


Ferrari: 8


Dopo la stagione 2023, in cui Ferrari è arrivata vincendo al debutto la 24 H di Le Mans, ci si aspettava una rossa in grande spolvero, capace di giocarsi la vittoria finale nel mondiale.

Ed è stato effettivamente così, con la Rossa che ha addirittura bissato il successo dell’anno precedente alla classica francese, questa volta con l’equipaggio della #50 (Fuoco, Molina, Nielsen). Nonostante alcuni intoppi, il muretto ha saputo creare una strategia ad hoc, che ha consentito a Nielsen di tagliare il traguardo per primo, accompagnata sul podio dalla gemella #51 al terzo posto.


Altri due podi nel resto della stagione per la #50: a Spa (in cui la casa di Maranello si è anche giocata la vittoria) e ad Austin. Pesa sicuramente sulla classifica finale l’errore strategico di Imola, in cui si poteva tranquillamente puntare alla vittoria in casa, facendo prendere alla stagione una piega diversa.


Menzione speciale per la #83 gestita da AF Corse: la vittoria ad Austin è sicuramente la ciliegina sulla torta, ma si rimpiange soprattutto il ritiro per un guasto a Le Mans quando si poteva ancora puntare al massimo risultato.


Porsche: 9


Il team tedesco gestito da Penske è stato capace di vincere il titolo piloti con la #6 guidata da Estre, Lotterer e Vanthoor, dimostrando velocità e adattabilità a tutte le piste in calendario. Due vittorie per loro (Qatar, Fuji) e 3 secondi posti (Imola, Spa, San Paolo) che gli hanno consentito di imporsi sugli avversari diretti nella classifica riservata ai piloti.


Per la gemella #5 sono arrivati in totale 4 podi (3° Qatar, 3° Imola, 3° San Paolo, 2° Bahrain) che non sono stati però sufficienti per vincere il titolo costruttori: se lo avessero conquistato, avrebbero meritato un 10, ma il 9 è di “incoraggiamento”.

A conferma dell’ottimo lavoro svolto da Porsche, la vittoria del team clienti Hertz Jota a Spa, mettendo in luce l’ottimo lavoro svolto sulla LMDH della casa di Stoccarda.

Nel 2025 partono sicuramente da favoriti.


Toyota: 9


Nonostante la GR010 sia la LMH più datata in griglia, la vettura giapponese sa ancora il fatto suo: campione del mondo costruttori e titolo piloti giocato fino all’ultimo con Porsche. Con due equipaggi di campioni, il talento, la gestione e l’esperienza in casa Toyota non manca di certo.

3 vittorie stagionali (Imola per la #7, mentre San Paolo e Bahrain per la #8), condite da altri due secondi posti a Le Mans e Austin (#7 con Kobayashi, De Vries, e Conway, mentre Lopez per la sola 24H).


La stagione non è stata perfetta, a maggior ragione per un team abituato a dominare e vincere tutto, tanto da disegnare una livrea total black per sottolineare la delusione di non aver vinto Le Mans nel 2023.

Ai nastri di partenza della prossima stagione troveremo sicuramente le due GR010 tra le favorite per la vittoria finale.


In conclusione, il WEC 2024 ci ha regalato una stagione che rimarrà a lungo nella memoria degli appassionati. Tra colpi di scena, strategie vincenti e performance straordinarie, ogni squadra e ogni pilota ha contribuito a scrivere un capitolo avvincente di questo campionato.

L’equilibrio in Hypercar regna sovrano, con un favorito diverso ad ogni gara a condire l’incertezza sul risultato finale.


Ora non ci resta che guardare al futuro, con la certezza che il 2025 saprà regalarci nuove emozioni, nuove sfide e, perché no, nuovi eroi.

A cura di:

Michele Barbara