Storia dei Motori | La 24 Ore di Spa-Francorchamps del 1995: il caso unico della Peugeot 806 Procar

Nel primo episodio della rubrica "Storie dei Motori" analizziamo il caso della Peugoet 806 Procar

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La 24 Ore di Spa-Francorchamps è una delle gare di endurance più famose e affascinanti del panorama automobilistico internazionale, fondata nel lontano 1924, un secolo fa. 

Nel 1995 vi partecipò una vettura del tutto singolare: la Peugeot 806 Procar. Un monovolume iscritto - sotto al team Chronos Racing - a una 24 Ore ha suscitato curiosità e scalpore e la storia di questo raro episodio merita un approfondimento. In questo articolo, esploreremo lo svolgersi della gara, il contesto che ha portato alla registrazione del veicolo, oltre che a una trovata di marketing geniale.


IL CONTESTO DELLA GARA


La 24 Ore di Spa-Francorchamps rappresenta un banco di prova per molti dei più grandi nomi del motorsport. Il tracciato belga, con le sue curve veloci, le salite e le discese, mette alla prova non solo le performance delle vetture, ma anche la resistenza dei piloti e delle squadre.


Negli anni '90, la categoria delle vetture GT stava vivendo una fase di grande sviluppo, con l'emergere di GT2 e GT1. Le case automobilistiche invece stavano investendo ingenti somme per sviluppare modelli che potessero primeggiare in queste categorie. Peugeot, nel suo intento di diversificare l'immagine del marchio e di dimostrare le capacità della sua gamma di veicoli, decise di intraprendere una strada inaspettata, portando in pista un monovolume: la Peugeot 806 Procar.


L'IDEA DIETRO LA PEUGEOT 806 PROCAR


Ma come è nata l’idea di iscrivere un monovolume a una delle gare più impegnative del mondo?

Il progetto emerse da un periodo di sperimentazione e creatività all'interno del costruttore francese. Peugeot stava cercando un modo per promuovere la sua nuova gamma di monovolume, il Peugeot 806, e si pensò che impegnarsi in una competizione di alto profilo avrebbe potuto offrirne una visibilità senza precedenti.


Questa vettura era progettata per la famiglia, e fu sviluppata con il chiaro intento di competere nel mercato dei monovolume, che stava crescendo rapidamente negli anni Novanta. L'idea di partecipare a una corsa di Endurance rappresentava una strategia non convenzionale, ma altrettanto audace. L’obiettivo era quello di dimostrare che un veicolo di questo tipo potesse non solo essere adatto al trasporto urbano, ma anche capace di affrontare sfide in pista.


L'ENTRATA E LE PRESTAZIONI IN GARA


La gara della 24 Ore di Spa del 1995 si svolse il 29 e 30 luglio. La monovolume, pur non essendo il veicolo più convenzionale, attirò subito l’attenzione di tutti i presenti. La sua versatilità e la presenza sul campo di gara suscitarono grande interesse tra gli appassionati e i media. Su un tracciato dominato dalle sportive più performanti, l'806 si presentava come un simbolo di audacia e innovazione.

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Guidata da Eric Bachelart (pilota che all'epoca già guidò per diversi team, tra cui Peugeot Belgio), Philippe Verelleny e Pascal Withmeur, il monovolume della Chronos Racing durante le qualifiche riuscì a piazzarsi in dodicesima posizione, risultato di tutto rispetto e ben oltre le aspettative iniziali, tanto da ricevere un grosso tifo da parte degli spettatori e dagli altri team rivali, consci dell'impresa che Peugeot aveva intenzione di portare a termine. Purtroppo, questa doveva affrontare diverse sfide. I problemi meccanici durante la gara giocavano a sfavore della vettura. Le prestazioni, sebbene in linea con le aspettative iniziali, non furono sufficienti per competere ai vertici.


Durante le prime ore della 24 Ore sembrava andare tutto bene. Tutto filava liscio, ma i problemi non tardarono ad arrivare: la prima sosta ai box avvenne dopo solo un'ora dall'inizio della stessa, a causa del surriscaldamento dei freni. Ripartirono, riuscendo a ritornare alla posizione di piazzamento qualifiche. Dopo lo scoccare della quinta ora, un altro problema colpì la 806: la rottura del differenziale, causando così un'altra sosta ai box. Al rientro in gara, Chronos Racing si ritrovava in ultima posizione nella sua categoria. I piloti fecero di tutto per cercare di rimediare quanto più possibile alla situazione, sopportando problemi su problemi. Alla fine, la 806 Procar, che andava avanti praticamente per inerzia, cessò definitivamente la gara durante la decima ora per via del cedimento dei supporti motore, ponendo così fine all'impresa di Peugeot.


Sebbene alla fine questa non potesse vantare un posto sul podio - e sfortunatamente nemmeno al traguardo - riuscire a portare un monovolume attraverso il traguardo della 24 Ore di Spa era un risultato notevole e testimoniava l'impegno e sacrifici che si sono fatti vedere durante tutto l'arco della sua gara, fino al suo ritiro anticipato.


L'IMPATTO E IL LEGATO


La partecipazione della Peugeot 806 Procar alla 24 Ore non si limitò a essere un evento isolato, ma si trasformò in un fenomeno che risuonò ben oltre il tracciato.

L'idea di portare monovolumi nelle competizioni stimolò una conversazione più ampia su cosa significasse la versatilità dei veicoli moderni.


Inoltre, la Peugeot riuscì a ottenere una maggior visibilità del marchio. Nonostante il risultato finale della corsa, l'attenzione generata da questa partecipazione unica nel suo genere, andò oltre quanto sperato e suscitò un forte interesse di pubblico per il modello di monovolume, incrementando vendite e notorietà.

A cura di:

Alessandro Picone